Buon compleanno consultori! Cinquant'anni di lotte femminili per l'informazione e la tutela della salute

Nella giornata di ieri, 29 luglio, i consultori hanno compiuto cinquant'anni. Da mezzo secolo queste strutture si occupano di salute femminile, riproduttiva, offrono supporto psicologico, ma la torsione del governo a Destra sta mettendo in serio pericolo il loro operato 



Il 29 luglio 1975 nacquero in Italia i consultori, delle strutture libere e gratuite volute da donne e per le donne, che si occupano di questioni come la maternità, riproduzione, assistenza psicologica ecc. Una grande forma di progresso sociale che ha dato modo di migliorare le condizioni di vita delle donne, ma anche fornire informazioni utili per quanto riguarda la salute femminile garantendo controlli e consulti. Oggi, la loro diffusione è garantita per legge ed è volta a promuovere l'integrazione sociale e la sinergia fra la Sanità e la popolazione. 

Dopo battaglie e sacrifici, le donne riuscirono a ottenere il diritto a curarsi, essere informate, prendere decisioni sul proprio corpo, sentirsi parte attiva della società. Ma, purtroppo, i diritti non restano come trofei sui mobili, non si spolverano né ammirano, ma sono  conquiste per cui bisogna continuare a lottare, perché ci sarà sempre qualcuno per cui saranno ritenuti illegittimi. In sostanza, quella che era diventata la normalità, il progresso, oggi si è trasformata in un'aberrazione da contrastare. 

Un esempio calzante? Le campagne delle associazioni Pro-vita per dissuadere le donne ad abortire. Sorvoliamo sulla crudeltà dei metodi dei loro accoliti e dei ginecologi obiettori, che non solo ledono la dignità della paziente ma anche quella della professione per cui hanno prestato un giuramento, ma è il principio che vogliono imporre che è inconcepibile: chiedono (anzi, impongono) alle donne di non esercitare quello che è un loro diritto per legge, in nome di un principio che concerne soltanto la loro morale privata. Morale che, oltretutto, si basa su teorie scientifiche completamente errate. 

Sei contraria all'aborto? Non lo praticare. Ma non diffondere false credenze, non fare terrorismo psicologico e, soprattutto, fornisci delle alternative sicure come la contraccezione, il cui uso può diventare consapevole solo attraverso un buon programma di educazione sessuale nelle scuole. Ma no, non si può fare nemmeno questo. Il sesso è ancora visto come un peccato in Italia, governata da una Destra razzista e retrograda e un Vaticano che muove i suoi fili in silenzio. 

Diverso è il discorso per i medici: l'aborto è una pratica medica da cui non si possono astenere, se scelgono la specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, per cui teoricamente potrebbero essere radiati. Ho militato in CAV e associazioni femministe dai quali ho scoperto che questi dottori integerrimi, in realtà, facevano abortire le pazienti nei loro studi privati. Ovviamente, è sempre un business sul corpo delle donne e la loro libertà. In particolare, su quella sessuale. Se si crescono ragazze ragazzi ignoranti, sarà più facile tenerli sotto controllo attraverso la vergogna o il senso di colpa. 

Dobbiamo continuare combattere per garantire la funzionalità e la disponibilità di queste strutture così utili e necessarie, al fine di garantire l'autonomia e autodeterminazione che dovrebbero (sottolineo dovrebbero) essere alla base di una società che vuole considerarsi avanzata. 


Grazia 

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