CGIL e mobilitazione nazionale per Gaza, perché la pace è ancora in alto mare
Sabato 6 settembre, la CGIL chiama a raccolta l'Italia per una giornata di mobilitazione nazionale a favore di Gaza. Intanto, la Global Sumud Floatilla, dopo una battuta d'arresto a causa del maltempo, nella giornata di ieri è approdata in Sicilia. Ma la pace è ancora in alto mare
Il prossimo sabato 6 settembre, l'Italia si riunirà in tutte le piazze per una giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla CGIL a favore di Gaza. La Confederazione Nazionale del Lavoro avanzerà richieste precise al Governo: schierarsi per la pace, aderire ai principi di diritto internazionale e giustizia sociale e lavorare per la fine di quello che non è un conflitto, che prevede un bilanciamento delle forze delle due parti, ma un genocidio.
Il genocidio ha l'intento di cancellare le radici, la cultura, ma anche gli spazi vitali di un popolo, la possibilità di movimento e quella di ottenere delle cure in caso di malattia. Quindi, è un'oppressione sistematica, mirata, ottenuta mediante l'uso della forza. Nondimeno, nel caso di Israele, si tratta di un'occupazione illegale del suolo palestinese, e chiunque tenti di smantellare questo apparato, viene tacciato di antisemitismo. Un concetto molto strumentalizzato da Israele che è diventato, da paese oppresso, oppressore, in nome di una restituzione, che ha la pretesa di veder riconosciuto solo la sua Diaspora, la sua tragedia.
Il Sindacato chiede a tutte le realtà associative, intellettuali, artisti, lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse di partecipare, perché si tratta di una questione che deve toccare qualsiasi paese del mondo. Ciò di cui i palestinesi hanno bisogno è il sostegno, invocare il riconoscimento dello Stato della Palestina, atto che già di per sé, costituisce una salvezza. Per tale motivo, come scrittrice e giornalista, non posso esimermi dal diffondere questo appello, perchè la potenza delle parole aiuti a scardinare il potere, rafforzare la narrazione della sofferenza come monito per il mondo. Soprattutto, a trasformare il dolore in memoria storica. Come è stato fatto per l'Olocausto, ma non per tanti altri genocidi.
C'è anche un'altra iniziativa umanitaria civile autonoma che ha preso il largo: quella della Global Sumud Flotilla, partita lo scorso 31 agosto da Barcellona e approdata, nella giornata di ieri, in Sicilia. Si tratta di un insieme di imbarcazioni che ha lo scopo di rompere il cordone di isolamento di Gaza, per portare rifornimenti. Naturalmente, come le autorità israeliane hanno annunciato, "verranno trattati come terroristi".
Lo sforzo che dovrebbe fare un governo parte dal basso, dalla popolazione civile, perchè c'è ancora umanità in questo Paese, e oppone una strenua resistenza all'interesse economico e politico. Non è accettabile che la pace sia ancora in alto mare.
Grazia
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