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Sono una donna, non sono una santa... FDI e la libertà di espressione (del sessismo)

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Volete sapere l'ultima di Fratelli d'Italia? Vogliono il ripristino dei cartelloni pubblicitari con messaggi di dubbio gusto, che puntano sul richiamo sessuale per far presa sul pubblico. Per loro, si tratta di una limitazione della libertà di espressione, per noi donne e per La Zecca, invece, becero sessismo  "Sono una donna, non sono una santa... non tentarmi, non sono una santa!"   Prima che il mio raffinato sarcasmo si trasformi in battute dozzinali e volgarità da bettola, che non sono nel mio costume, vorrei mostrarvi uno degli incipit dei cartelli pubblicitari che Fratelli d'Italia vorrebbe ripristinare. Ebbene, in un momento storico così delicato, dove c'è bisogno di coesione nazionale, riformismo delle strutture culturali e svecchiamento del sistema legale, gli accoliti del partito a cui fa capo la nostra premier... pardon, il nostro premier,  hanno pensato bene di rilanciare l'economia puntando sulla commedia sexy all'italiana. Che di sexy, a...

Il primo attacco di Hamas a Israele oggi compie due anni: un matrimonio di sangue con la Palestina

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Il 7 ottobre 2023 Israele subì il primo attacco di Hamas. Questo atto ha innescato i primi bombardamenti, riaccendendo così un antico scontro che, oggi, ha assunto le proporzioni di un genocidio condannato da tutto il mondo, tranne dall'Italia, che ancora tergiversa. Due anni si contano come quelli di un matrimonio di sangue: quello versato dai palestinesi   7 ottobre.  Questo secondo anniversario si ricorda con la stessa solennità degli anni di un matrimonio: due anni di conflitti e sangue versato, quello dei palestinesi. Un matrimonio di sangue, potrei azzardare. Un genocidio che l'Italia fatica a riconoscere, come cerca di temporeggiare sul riconoscimento dello Stato della Palestina. Una condotta che svela tutta la sua ipocrisia nei rapporti economici con Israele, e come sottobanco si continui il riarmo degli eserciti che stanno sterminando sulla striscia di Gaza.  La memoria storica italiana è molto volatile, per cui c'è bisogno di un promemoria, soprattutto in questa...

Paolo, il caschetto biondo dopo i pantaloni rosa

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Ho seguito con particolare sgomento l'ennesimo caso di suicidio causato da bullismo omofobico, ovvero quello di Paolo, e solo ora ho trovato la forza per scriverne. Insultato con epiteti come "Nino D'Angelo", per via del suo caschetto biondo, oppure "femminuccia", aveva cominciato a odiare la scuola, e anche la sua stessa vita. Prima indifferenza, denunce ignorate e silenzio, poi, dopo la morte, si accendono le luci delle fiaccole Dal Web  Paolo era una ragazzino che non aveva ancora compiuto 15 anni. Viveva in maniera tranquilla, amava la musica, andare a pesca con il papà, non sentiva neanche il bisogno di avere tanti amici. Era un'anima rara, che tuttavia ha dovuto misurarsi con un mondo di grandi spietato e indifferente. Lo so, sono già stati scritti fiumi di parole su di lui per dar voce all'indignazione generale, ma le mie riflessioni oggi hanno un po' più umanità e un po' meno vetriolo: sono stata anch'io una vittima di bullismo e...

Se questo è un bambino: in Israele c'è bisogno di definire gli innocenti

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La zecca è costantemente sul pezzo, e non poteva esimersi dal commentare le vergognose dichiarazioni di Eyal Mizhrai, presidente dell'Associazione Amici di Israele, rilasciate nella scorsa puntata del programma "É sempre Carta Bianca", condotto da Bianca Berlinguer. Israele ha bisogno di definire chi siano i bambini, gli innocenti  Fonte: Mediaset Infinity  Hanno fatto il giro del web le vergognose dichiarazioni del presidente dell'Associazione Amici di Israele, Eyal Mizhrai , invitato nella scorsa puntata di  É sempre Carta Bianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer. Invitato dalla giornalista per esporre il suo punto di vista su Gaza, è stato attaccato dalla sorprendente veemenza di  Enzo Iacchetti sulla questione dei morti registrati nella Striscia.  Espressione imperturbabile, a tratti beffarda, Mizhrai ha reagito in maniera glaciale alle accuse della sua controparte, ammettendo candidamente che i numeri di vittime che Israele dichiara sono leggerme...

Giornalisti e "giornalai": il valore dell'informazione a Gaza e in Italia ai tempi del genocidio

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A Gaza sono stati uccisi ben 289 giornalisti, che si trovavano sul campo per testimoniare al mondo l'orrore di questo genocidio. La figura del giornalista, considerata fondamentale, viene disprezzata dall'italiano medio con il termine "giornalaio" Ph. Freepik A Gaza si uccidono civili , e già questo è da condannare, ma come ben sapete sono morti anche ben 289 giornalisti . Persone che hanno messo a rischio la loro vita per informare il mondo, renderlo partecipe del genocidio che la Palestina vive da molto prima di quel tristemente noto 7 ottobre: la loro terra rubata, usurpata, occupata con la forza, cosa che costituisce una violazione dei diritti umani (gli occupanti non devono subire limitazioni e violenze).  I giornalisti sono diventati scomodi perché con le loro indagini, la loro sola presenza al fronte o nei luoghi caldi dei conflitti  possono testimoniare una realtà che spesso, a causa dei giochi di potere o degli interessi economici, i paesi desiderano occultar...

CGIL e mobilitazione nazionale per Gaza, perché la pace è ancora in alto mare

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Sabato 6 settembre, la CGIL chiama a raccolta l'Italia per una giornata di mobilitazione nazionale a favore di Gaza. Intanto, la   Global Sumud Floatilla, dopo una battuta d'arresto a causa del maltempo, nella giornata di ieri è approdata in Sicilia. Ma la pace è ancora in alto mare  Il prossimo sabato 6 settembre, l'Italia si riunirà in tutte le piazze per una giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla CGIL a favore di Gaza. La Confederazione Nazionale del Lavoro avanzerà richieste precise al Governo: schierarsi per la pace, aderire ai principi di diritto internazionale e giustizia sociale e lavorare per la fine di quello che non è un conflitto, che prevede un bilanciamento delle forze delle due parti, ma un genocidio. Il genocidio ha l'intento di cancellare le radici, la cultura, ma anche gli spazi vitali di un popolo, la possibilità di movimento e quella di ottenere delle cure in caso di malattia. Quindi, è un'oppressione sistematica, mirata, ottenuta medi...

Femminicidio di Montecorvino Rovella: Persico tranquillo e lucido, perché tanto ha fatto una "cavolata"

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Di un paio di giorni fa la notizia dell'ennesimo femminicidio avvenuto a Montecorvino Rovella, provincia di Salerno. Tina Sgarbini, 47 anni, strangolata dal marito al termine di una lite e poi ritrovata cadavere nella sua stessa abitazione. Sgomento e rabbia per la comunità salernitana, amici e familiari, mentre lui è lucido e tranquillo. Crede di aver fatto una cavolata.  Tina Sgabrini Giulia avrebbe dovuto essere l'ultima, invece le vittime di femminicidio in Italia dall'inizio dell'anno sono ben oltre 60. L'ultima in ordine di tempo è Assunta Sgarbini , detta Tina, di 47 anni, residente a Montecorvino Rovella , in provincia di Salerno. Questa madre di tre figli è stata trovata cadavere nella mattinata di ieri, 24 agosto, nella sua abitazione.  Suo marito  Christian Persico , inizialmente irreperibile, è stato poi trovato e arrestato dai Carabinieri. Successivamente, ha lasciato un biglietto per i suoi familiari: Ho fatto una cavolata . Una cosa del genere la scr...